Da 29 anni, l’11 febbraio si celebra la Giornata Mondiale del Malato. E’ stata istituita da Giovanni Paolo II nella ricorrenza dell’apparizione della Madonna a Lourdes e rappresenta il momento giusto per tutti, per dedicare attenzione al malato e a tutti coloro che lo assistono quotidianamente. Una giornata di sensibilizzazione e solidarietà nei confronti di tutti gli operatori sanitari che con devozione assistono i malati e nei confronti dei familiari con i quali condividono costantemente la sofferenza della malattia.
Oggi l’attenzione di tutti è rivolta anche a chi in tutto il mondo patisce la pandemia del coronavirus e in particolar modo ai senza tetto, ai poveri e agli emarginati che dispongono di pochissime risorse e possibilità per difendersi dalla pandemia.
Ispirato al brano evangelico “nel quale Gesù critica l’ipocrisia di coloro che dicono ma non fanno “ Papa Francesco nella giornata mondiale del malato esorta tutti ad agire per non cadere nel rischio dell’ipocrisia.
E’ una giornata che desidera far riflettere. La malattia pone in contatto diretto con la vulnerabilità e rende impotenti. Permette di comprendere quanto sia importante l’aiuto degli altri e il bisogno dell’altro. E’ bene ricordare che dietro la malattia c’è sempre un volto, un’anima, una storia, un individuo. Cercare di fare qualcosa di concreto per migliorare la condizione del malato è certamente lo scopo di questa giornata. Fermarsi e ascoltare il malato ed entrare in empatia con lui, facendosi carico della sua sofferenza può essere un sostegno e una consolazione per chi sta soffrendo.
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