Il 18 marzo di ogni anno si celebrerà la Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime dell’Epidemia di Coronavirus.
La Giornata è stata istituita formalmente il 17 marzo con l’approvazione all’unanimità della relativa legge da parte della commissione Affari costituzionali del Senato, riunita in sede deliberante.
Dall’anno 2020, il 18 marzo, è una giornata estremamente significativa, perché fu proprio questo il giorno in cui una colonna di mezzi militari iniziò a portar via da Bergamo, le bare dei morti del Covid-19 che in quel momento, la città di Bergamo, devastata dalla prima ondata da Covid, non era in grado di gestire e seppellire.
Si tratta della seconda giornata nazionale, poiché già trascorsi due anni da quel giorno simbolo dell’epidemia. Un ricordo ancora molto vicino e indelebile.
In tutti i luoghi pubblici e privati sarà osservato un minuto di silenzio dedicato alle vittime dell’epidemia e gli edifici pubblici esporranno le bandiere a mezz’asta.
Si tratta di un giorno molto importante che serve per celebrare chi non è riuscito a sopravvivere, per mostrare solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime e per sensibilizzare sempre alla massima attenzione. La situazione è adesso sotto controllo, ma non è del tutto terminata e le vaccinazioni risultano essere ancora oggi di fondamentale importanza per continuare a contrastare il virus.
L’epidemia da covid rappresenta una vera e propria tragedia dell’epoca moderna e in quanto tale è stata in grado di coinvolgere tutta la popolazione e tutte le fasce d’età. Ognuno di noi indistintamente ha subito conseguenze fisiche e/o psicologiche. Oggi la popolazione si è rialzata ma ricordare è oggi l’arma più potente per restare coesi e per continuare un percorso di crescita anche per chi oggi non può più farlo.
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